Grosseto
10 maggio 2024, venerdì
Partenza da Grosseto col treno Regionale delle 7.30 che non è più diretto a Roma, ma finisce a Civitavecchia. Sul Freccia Bianca non si può più prenotare e mi sorpassa a Aurelia. A Roma Trastevere ho il tempo di fare colazione e via a Fiumicino.
Con la scusa del check-in on-line ora c’è più fila per consegnare i bagagli che per altro. L’indicazione del gate è posticipata di dieci minuti in dieci minuti e ora anche il volo è ritardato di quindici minuti, ma penso saranno di più; alla fine esce l'E51 del T3.
L’aereo è un Boeing 737-800 con allestimento da lowcost, non c’è nemmeno la presa usb per caricare il telefonino. C’è almeno un terzo dei posti vuoto; anche oggi posto con uscita di sicurezza. C’è più spazio vitale a disposizione ma anche la responsabilità di aprire il portellino di sicurezza in caso di necessità. Mi è bastato mimare la manovra d’apertura per tranquillizzare lo stuart; per gli altri tre fortunati è stato più difficile.Il volo è il MS 792 dell’Egyptair per il Cairo, dove dovremmo arrivare alle 18.10; tre ore e dieci minuti di volo, considerando che l’Egitto è un’ora avanti a noi.
Il trattore ci lascia alle 14.20, ora iniziamo a vagare tra le piste con… le nostre gambe; alle 14.35 decolliamo verso il mare. Peccato che dopo una mezz’oretta il cielo sotto di noi si sia annuvolato; in base all’inclinazione del sole siamo diretti all'incirca verso sud est. Buon succo di Guava senza conservanti e zuccheri aggiunti; riso speziato in modo immangiabile per me mentre il brasato è tenero con un buon sapore. Una vaschetta di cuscus con carotine, piselli e ceci. Come dolce nel vassoio c’è una crostatina alla crema di cacao.
O stiamo volando bassi o le nuvole sono alte; sembra di lievitare su di un tappeto innevato.
All’orario previsto d’arrivo, allacciamo le cinture e cominciamo la discesa verso il Cairo; il passaggio tra le nuvole è lungo e accidentato. Più che al Cairo sembra di essere atterrati a Milano con tutte le torri faro accese e sono solo le 18.30.
Giriamo un po’ per lo scalo poi ci fermiamo in mezzo al piazzale; col pullman raggiungiamo l’aerostazione. Per raggiungere la zona delle partenze c’è un desk dedicato dove appongono un timbro sulla carta d’imbarco e ti indicano la strada; dopo pochi metri c’è un omino che controlla che il timbro sia stato apposto e siamo finalmente pronti ad aspettare le 22.20 per il volo per Entebbe.
La zona Duty Free è un po’ scarna; cerchiamo la scheda per una macchina fotografica, ma non l’abbiamo trovata.
Quando chiamano il volo, ci dobbiamo sottoporre nuovamente ai controlli di rito; due file, una per i maschietti e una per le femminucce. A differenza di Roma, dobbiamo mettere nella vaschetta tutto, cintola e scarpe comprese, ma lo scanner suona comunque e l’addetto perquisisce manualmente tutti mentre quello che sta al monitor chiacchiera senza prestare la minima attenzione agli oggetti che gli passano davanti. Al controllo della boarding card mi cambiano il posto da 24 a 26H, giusto per ritrovarmi nuovamente sulle uscite di sicurezza.
Volo MS 837 dell’Egyptair; cinque ore di volo con un Boeing 737-800NG, vecchiotto come l’altro ma visto i casini del Max forse è meglio così. Alle 23.35, dopo che il trattore ci ha spostato dal fingher, ci dirigiamo con più di un’ora di ritardo verso la pista di decollo; senza fermarsi accelera e decolliamo alle 23.45.