Tunisi

3 maggio 1990, giovedì

Prima colazione alle 7:00 al piccolo bar dell'albergo con pane, burro, marmellata, latte e caffè molto lungo. Ci addentriamo nella Medina partendo dalla piazza dove ha sede l'ambasciata Britannica; é presto, molti negozi sono ancora chiusi ma quelli aperti danno già l'idea di quello che sarà dopo. C’è una moschea; è consentito entrare solo nel colonnato interno ma è vuoto, solo gli addetti alle pulizie. Intorno alla moschea c’è il souk dei profumi, molto colorato e… profumato. Un tipo ci guida sul terrazzo nel souk dei tessitori da dove si ammira un bellissimo panorama della Medina e del resto della città. Il terrazzo è stato recentemente rimaiolicato seguendo lo stile antico; il risultato non è male. All'interno del locale, cataste di tappeti e molte ragazze intente a tesserne di nuovi; cercano di farcene comprare qualcuno dicendo che possiamo pagare un piccolo anticipo ora e il resto da casa. Non comprando il nostro accompagnatore rimane senza percentuale così vuole da noi una ricompensa di due dinari; inizialmente rifiuta 200 millesimi affermando che non è un bambino, poi capisce che rischia di perdere anche questi e li prende.
A questo punto inizia un girovagare tra vicoli e vicoletti tra souk e artigiani cercando di evitare il più possibile i tedeschi che nel frattempo si sono svegliati e riversati in massa nella Medina, i venditori di collanine che svalutano la propria merce a un ritmo impressionante partendo da due dinari per una e arrivando a un dinaro per tre collanine dopo pochi secondi, le guide dei terrazzi e altri. Verso mezzogiorno usciamo dalla Medina per raggiungere il grande mercato coperto. Caratteristiche le vecchie bilance a pesi; i pesci sono quelli tipici mediterranei con grosse salpe, piccoli saraghi, merluzzi medio piccoli, scorfani, polpi e gamberi a farla da padroni. Ogni venditore grida il proprio richiamo fino all’ossessione generando assieme agli altri un affascinante confusione.16 Nella zona ortofrutticola spiccano su tutto le fragole rossissime e le nespole per la grande quantità poi albicocche piccole, pomodori, poponi, tutti i tipi di verdure, carote, ravanelli, peperoncini verdi ecc.; mancano melanzane e peperoni grandi ma le mercanzie più vendute sono la menta e dei fasci enormi d’erba quasi secca, con ancora qualche fiorellino di color viola, che emanano un profumo intenso.
La zona delle carni è più piccola delle altre due; molti i polli in vendita, anche vivi, e tanti pezzi di vaccino ancora da sfasciare. Curiosa la figura del pulitore d’ossa! Grande lotta tra Azelio e un gallo che non vuole mettersi in posa.
Nella parte opposta della città c’è una stradina trasformata in mercato all'aperto; molto movimentata, su di un lato frutta, verdure e ortaggi sono venduti per terra mentre dall'altro lato si alternano venditori di legumi, oggetti vari e macellerie che hanno esposte in bella evidenza piedi e teste di capra che le donne si scelgono con molta accuratezza. Comprato per pochi spiccioli una pasta dolce, rotonda, simile ai nostri cornetti con sopra zucchero sciolto, che le mosche mostrano di gradire molto. Per l00 millesimi comprato cinque gustosi grissini, grossi e lunghi, insipidi all'interno con grani di sale grosso all'esterno. Per 0,300dt si ottiene in Ave Bourguiba un'ottima spremuta di cinque arance, equivalente a un bicchiere da un quarto colmo.
Ennesimo giro tra i souk della Medina; seguendo un vicoletto molto animato ci siamo trovati nella zona dei tintori. Rumore, puzza e desolazione sono le caratteristiche di questa zona che si sviluppa intorno a una piazza con al centro una grande vasca utilizzata per la tintura delle pelli che poi sono messe ad asciugare su appositi tavolacci ai bordi della piazza. Nella zona dei profumi un ragazzino molto vivace ci ha fatto annusare numerose qualità di profumi che espone nel suo negozio. Nella zona dei tessuti veniamo letteralmente trascinati in un piccolo shop dal commesso tanto impegnato quanto simpatico; parlando discretamente l'italiano mi avvolge la testa con un copricapo nero tipo Lawrence d'Arabia. Buffissimo, impossibile non comprarlo; decidiamo di prendere due barracani e due copricapo con relative bardature. Inizia la contrattazione; alla fine tutto ci è costato 21dt, noi soddisfatti e lui pure. Ci ha dato un biglietto da visita nel caso volessimo iniziare con lui un commercio d’import ed export tra Italia e Tunisia!?!
Subito in albergo per provare i nuovi acquisti. Cena a base di pizza, costolette d'agnello, patate fritte, fagiolini saltati e due birre, 10dt. Un chilo di nespole 0,950dt; 10 cartoline 1,500dt.

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