Grosseto

19 agosto 2021, giovedì

flag norwayTreno ICN 36013 delle 3.58 che parte con pochi minuti di ritardo. È pieno in ogni ordine di posti... occupabili per il Covid19. Una coppia di giovani tedeschi ha saltato la fermata di Grosseto e se le due ragazze del viaggiante non li avessero svegliati, penso che avrebbero proseguito per Roma.
A Roma arrivo in anticipo di qualche minuto e riesco a prendere il treno regionale per Fiumicino, 20692 che ha origine proprio a Roma Ostiense.
A metà check-in arriva la notizia agli addetti che l'Italia è diventata arancione per l'Europa e sono cambiate le regole. Bisogna aver terminato il ciclo vaccinale da ventuno giorni, in caso contrario tampone entro le ventiquattro ore e compilazione di un form on line. C'è voluto una quindicina di minuti e numerose telefonate proprio mentre ero io al banco con il borsone sul tapis roulant; salvo per tre giorni. Il Green Pass lo controllano dall’App e non accettano la foto salvata.
3518Per il resto tutto molto lineare e veloce facilitati dal fatto che non c'è nell'aeroporto la quantità di gente che normalmente lo affolla in questa stagione. Partiamo con un quarto d'ora di ritardo rispetto alle 10.25 previste perché quelli che erano in transito e non erano in regola con le nuove disposizioni si son dovuti adeguare al momento facendo inevitabilmente perdere tempo.
L'aereo è un Boeing 737 MAX 8 e la compagnia è la Norvegian Air Shuttle che dovrebbe essere la divisione Low Cost della compagnia scandinava SAS e come tale fa pagare tutto quello che è vendibile... All'altezza di Montalto di Castro abbandoniamo la costa e ci infiliamo nella rotta centrale che ci porta in meno di un'ora sulle Alpi. Il cielo è nuvoloso e di tanto in tanto qualche cima mette la testa fuori dalle nuvole.
Il volo è il DY 3731 che in due ore e mezzo ci porterà a Copenaghen all'aeroporto Kastrup. Sulla pista si arriva dal mare... è sempre bello a tutte le latitudini. Dal finger si sbuca in un ampio corridoio con un lucido pavimento di vero parquet e la linea bianca post Covid19 che separa i due sensi di marcia regala la sensazione di essere su un campo di basket.
Un'ampia zona centrale, alta, molto ariosa e ricca di negozi e punti ristoro fa da fulcro a una serie di corridoi che si dipartono a raggiera e che portano ai vari gate.
I bagni sono spartani ma puliti e... hanno risolto il problema della fine della carta igienica... mettendo due porta rotoli. Un'idea nel suo piccolo... geniale. Per sedici corone, circa 2 euro, preso un panetto di pasta dolciastra ripieno di tanti goccioloni di cioccolato dolcissimo. In aeroporto lavora un gran numero di donne mussulmane di diverse etnie a giudicare dalle numerose varianti di chador.
3387Alle 15.00 un messaggio sms della Norvegian ci avvisa che il nostro gate sarà l'A8 mezzora prima che la cosa sia ufficializzata sugli schermi... nel dubbio chiediamo alla signora presente nel box che si materializza inaspettato davanti a noi. È una mitragliatrice che spara parole incomprensibili... ma capendo il nostro imbarazzo ci chiede di quale paese siamo e a questo punto si esalta e si esibisce in un mix di francese, spagnolo e italiano condito da qualche parola portoghese che non guasta mai. Comunque capiamo che non dobbiamo tenere conto dei messaggi perché comunicano notizie fuorvianti... ringraziamo e girandoci scopriamo che sul monitor hanno confermato... l'A8.
Il volo è il DY 3239 con partenza alle 17.00 per Oslo-Gardermoen. Fuori dei nuvoloni carichi d'acqua si alternano a squarci di sole senza scaricare il loro… carico e in alcune zone dell'aerostazione la temperatura è al limite di sopportazione per me che sono ancora in magliettina. Comunque fuori è molto più freddo e... raggiungiamo l'aereo a piedi.
Gli aerei di questa compagnia hanno il muso rosso, il resto è bianco e sul timone c'è il volto di personaggi importanti danesi con sotto la didascalia col nome, cognome e professione preceduta da… danish.
Subito fuori Copenaghen in mare c'è un grande parco... eolico con le gigantesche torri perfettamente allineate e coperte. Anche questo volo è effettuato con un B737 Max 8.
2519In fase di discesa, accanto a noi, un nuvolone isolato sta scaricando il suo carico d’acqua sulle colline sottostanti col sole basso che crea dei giochi di luce spettacolari... il tutto rimanendo noi asciutti.
Lunghissima fila saltata mostrando il passaporto. Non sarebbe regolare ma guadagniamo numerose posizioni che ci fanno risparmiare tempo utile. Infatti, abbiamo scoperto che i bagagli non arriveranno a destino come sempre e come ci avevano assicurato a Roma, ma per qualche strano motivo dobbiamo recuperarli e rispedirli da soli.
Seguiamo le indicazioni per i transfer ma ci bloccano e ci fanno seguire quelle per gli arrivi. Chiedendo a tanti, troviamo i bagagli fermi sul nastro del carosello e con questi saliamo al livello superiore, dove, secondo quello che abbiamo capito, li poniamo uno per volta sul nastro di un check-in non presenziato, spariamo il suo codice a barre con la pistola lì presente e il nastro parte automaticamente portandosi dietro il nostro bagaglio. Ora però per andare al nostro gate dobbiamo seguire il percorso delle partenze dallo scalo che prevede il controllo del bagaglio a mano che si rivela molto più meticoloso di quello romano e che ci assottiglia ancora un po' il tempo utile.
Arriviamo al gate dieci minuti prima dell'imbarco; forse Tromsø è un aeroporto solo nazionale e non c'è nessuno che controlli i bagagli degli arrivi internazionali ma che spetti a noi fare il lavoro di trasferimento bagagli all'interno dello scalo mi sembra troppo.
2816Partiamo in orario e appena superato lo strato di nuvole, il sole ci regala un bellissimo arcobaleno di cui vediamo però solo l'inizio. La pista d’atterraggio di Tromsø-Langnes è unica; si arriva dal mare e se il pilota non frena potentemente… si finisce in mare dall'altra parte. È come la pista di una portaerei.
Piove e fa freddo ma l'ambiente è riscaldato. Si va direttamente ai bagagli dove con un certo timore, visto che li abbiamo spediti noi, aspettiamo che arrivino. Tutto bene.
Il bus per il centro non arriva, non ci sono orari esposti e nessuno ci sa indicare tra quanto tempo passerà cosi prendiamo due taxi che ci portano al Viking Hotel. Il ragazzo della reception dai chiari lineamenti della minoranza sami rimane basito quando vede che noi vogliamo pagare in contanti e ci chiede una carta.
Le stanze sono buone; intrigante il piatto doccia semicircolare piazzato ad angolo con le due ante della cabina che si richiudono entrambe verso l'interno compiendo una manovra che geometricamente è impossibile. È la negazione del concetto della volta che ha architettonicamente retto il mondo per millenni.

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