Roma
Sabato, 18 febbraio 2012
L’Aeroporto Internazionale Bole ha pochi anni di vita ma è stato concepito in maniera molto sobria tanto che dimostra più anni di quanti realmente ha. Sulla carta è il più grande d’Africa ma tra quello che si è visto all’arrivo e quello che si vede stasera non si direbbe. Il nostro volo è il TK 677 della Turkish Airlines con partenza prevista alle 2.10.
L’aereo è un Boeing 737.800; sulle cinque ore di volo necessarie per raggiungere Istanbul riusciamo a riposare solo per un paio tra le due colazioni a bordo. Kartum tutta illuminata vista dall’alto è spettacolare. Arriviamo a Istanbul alle prime luci dell’alba; abbiamo circa un’ora per sgranchirci le gambe nella zona partenze dell’Ataturk Airport che è pieno di vita nonostante l’orario. Il nostro volo per Roma è il TK 1861 sempre della Turkish Airlines con partenza prevista alle 8.20. l’aereo è parcheggiato molto lontano dall’aerostazione per cui facciamo un bel giro turistico mattutino tra le piste non potendo non notare il gran numero di aerei cargo in fase di carico o scarico di differenti compagnie aeree conosciute e non.
L’aereo è un Boeing 737.800 con allestimento interno diverso dal precedente; i monitor sono retrattili e posizionati sotto la bauliera mentre nell’altro c’erano tanti piccoli schermi dietro gli schienali delle poltrone con tanto di telecomando. Arriviamo a Roma in orario dopo l’ennesima colazione offertaci a bordo e passando sopra un’insolita Grecia innevata. A Fiumicino solite perdite di tempo dovute alla lontananza della pista d’atterraggio dall’aerostazione e al ritiro bagagli; i tempi d’attesa sembrano ancora più lunghi perché tutti abbiamo coincidenze strette con treni e bus che dovranno riportarci a casa.