Grosseto
Venerdì, 3 febbraio 2012
Partiamo da Grosseto con il treno regionale delle 5.27; pioviggina ed è freddo ma la temuta neve e il ghiaccio per ora non si vedono. Questo viaggio in treno equivale a una doccia scozzese; la vettura è ben riscaldata ma a ogni fermata nelle stazioni dove si apre la porta lato monte il vento spinge dentro violentemente folate d’aria gelida.
A Fiumicino il check-in è veloce; un po’ di fila ai controlli col metal detector anche perché alle donne fanno togliere gli stivali con tacco alto. Il controllo passaporti effettuato dalla Polizia di Stato è poco più di una formalità; uscita G8 raggiungibile con la navetta. L’imbarco del volo TK 1862 della Turkish Airlines con destinazione Istanbul è previsto alle 10.30 con partenza alle 11.00.
L’aereo è un Boeing 737.700 non completamente pieno; ci sono tre file di poltrone di prima classe e le altre di classe economica. Siamo accolti a bordo con una musichetta di sottofondo stile New Age arabeggiante, molto piacevole. Cominciamo a muoverci una decina di minuti dopo l’orario previsto di partenza ma la lunga fila di aeromobili pronti a decollare come noi ci fa alzare in volo con 45 minuti di ritardo. L’intensa pioggia non ha impensierito più di tanto il comandante. La divisa di hostess e stewards è molto semplice; pantaloni, gonna, gilet e giacca blue scuro, camicia bianca e cravatta per gli uomini e foulard per le donne a fantasia con gli stessi due colori. A pranzo c’è da scegliere tra i vegetariani ravioli ai funghi e i carnivori pollo, riso e verdure; completano il vassoio melanzane a funghetto, crachers con formaggio cremoso, burro e dolce al cioccolato. Il tutto veramente buono rispetto agli standards vergognosi delle altre compagnie aeree.
Alle 13.40 allacciamo le cinture perché iniziamo la fase di discesa; quando usciamo dalla coltre nuvolosa ci appare a sorpresa una insolita Istanbul sotto la neve; avevamo avuto paura di non partire per la neve in Italia ma abbiamo rischiato, a nostra insaputa, di non atterrare per lo stesso problema qui in Turchia. Comunque le piste sono perfettamente agibili; l’aeroporto deve essere anche militare perché ci sono numerosi bunker per aerei.
Dall’aereo si passa direttamente in un lungo corridoio con tanti tapis roulant in successione; alla fine del corridoio una scala porta al piano superiore, alla zona partenze con tanti negozi e duty free. E’ abbastanza grande e funzionale; preso un caffè non particolarmente esaltante a un chiosco della catena Nero.
Il nostro volo per Addis Abeba parte alle 18.50; TK 676 sempre della Turkish Airlines. L’uscita è la 207; ricontrollano i bagagli… sembra un’assurdità ma… mi fanno aprire lo zainetto… lo svuoto un pezzo per volta… lo ripassano più volte sotto i raggi X e alla fine salta fuori il coltellino svizzero che ormai davo per smarrito da diversi anni. A Roma nonostante i controlli meticolosi il coltellino non era stato visto poi a bordo dell’aereo abbiamo mangiato con comode posate di metallo; ora a questi controlli è saltato fuori il coltellino che giustamente mi è stato sequestrato ma tra meno di un’ora rimangeremo ancora con posate di metallo. E’ evidente che c’è qualcosa che non torna. L’aereo è un Boeing 737-800 con tre file di posti di prima classe e il resto di classe economica; anche in questo volo i passeggeri occupano solo il 70% circa dei posti disponibili. Dal computer di bordo possiamo vedere la rotta che seguiremo; 3694 km in 5 ore. Punteremo su Alessandria d’Egitto, poi giù diretti fino all’altezza di Asmara passando per Assuan per poi deviare su Addis Abeba; ci stacchiamo dalla ventosa alle 19.10 locali, 18.10 italiane. Subito dopo il decollo un’ampia virata a destra ci riporta sulla città. Prima di scomparire tra le nubi incrociamo a terra due grosse arterie stradali parallele incredibilmente affollate; un serpentone di luci taglia in due questa parte della città.
Attraversiamo tutta la Turchia da nord a sud e dopo un’ora circa risiamo sul mare a ovest di Cipro. Come il pranzo anche la cena è stata buona; c’era da scegliere tra pollo e salmone. Alle nove rivediamo sotto di noi le luci di una città; siamo nel nord dell’Egitto e scenderemo verso sud seguendo il corso del Nilo e sorvolando le turistiche Luxor e Assuan. La velocità si è mantenuta poco sopra gli 800 km/h mentre l’altitudine è stata di 10668 mt nella prima parte per poi salire sopra gli 11000 mt. Sorvoliamo Kartum dopo di che si devia in direzione di Addis Abeba; manca un’ora all’arrivo e… si rimangia. Dolce o panino con relativo abbeveraggio.