Nha Trang

17 maggio 2004, Lunedì

Questa mattina sveglia all’alba per prendere il treno per Danang delle 5.33 che come da regolamento viaggia con circa un’ora e mezza di ritardo. Piove ma, tra uno scroscio e l’altro, riesco a fare colazione in uno dei tanti chioschi che sono posizionati sui marciapiedi delle strade vicine alla stazione.
A quest’ora sono tutti affollati da vietnamiti seduti come me su sedioline per bambini davanti a tavolini da asilo, tutti rigorosamente di plastica, quasi tutti di colore rosso.
Una baghette con formaggino, un ottimo caffè e un the offerto dalla casa. Come succede in questi casi sono diventato l’attrazione di questa fetta di marciapiede; l’unica che non si cura di me è una signora che, seduta di fronte a me, è impegnata a pulirsi meticolosamente naso, orecchie, denti…!
Il treno è l’E2, 184000d per 550 chilometri; partenza reale alle 7.10, vettura n°2, posto 33. La trazione è diesel, le vetture non sono vecchie e lo scartamento è più piccolo rispetto al nostro.
C’è una prima classe in testa seguita da quattro carrozze di seconda classe; le ultime vetture sono cuccette tranne l’ultima dove in una metà c’è il generatore di corrente e nell’altra ci sono le cuccette del personale del treno.
Il personale a bordo è abbondante; quello ferroviario ha una divisa militaresca beige e sguardo incupito, gli altri indossano una tenuta blu, carta da zucchero, e si occupano delle pulizie a bordo, portano il pranzo e le bevande.
Appena saliti il controllore è venuto a ritirarci il biglietto. Ha un libretto a scomparti, tipo raccoglitore di schede telefoniche; in ogni pagina ci sono 8 scomparti, quanti sono i posti a sedere in uno scompartimento, e in ogni scomparto c’è una carta plastificata gialla. Consegna la carta gialla con il numero del posto e ritira il biglietto del viaggiatore. Dopo un paio d’ore è ritornato, ci ha ridato i biglietti forati e si è ripreso le carte gialle…?
Lungo il percorso tutte le piccole stazioni, tutti i passaggi a livello, tutte le case cantoniere, tutti i ponti sono presenziati da personale che al passaggio del treno si impettisce e protende una bandierina gialla verso il treno.
In questo momento il paesaggio è tipicamente vietnamita con risaie a destra e risaie a sinistra. Con questo tipo di clima non c’è una stagione per la semina e uno per il raccolto ma ogni giorno è buono per l’uno e per l’altro. Così si vede il campo dove il riso è stato appena mietuto con dentro animali da pascolo per la rifinitura mentre nel campo accanto c’è chi ara con l’aiuto di bufali o strani trattori. In altri campi ci sono uomini che livellano il terreno semiallagato con dei rulli, altri che trapiantano le piantine di riso. I campi più belli da vedere sono logicamente quelli completamente verdi.
La linea ferroviaria è a semplice binario; ora stiamo attraversando una zona costiera molto bella e selvaggia. La velocità che finora non è stata particolarmente alta ora si è ulteriormente abbassata per via delle numerose curve; le gallerie non sono cementate ma semplicemente scavate nella roccia.
Le carrozze con posti a sedere sono tipo pullman, senza divisioni tra scompartimenti. In quella di prima classe c’è la televisione che trasmette il contenuto di cassette registrate; in tutte le carrozze ci sono due display, uno per ogni testata, su cui scorrono tutte le informazioni che possono interessare i viaggiatori come fermate, orari, soste, ritardi e altro sia in lingua vietnamita che in inglese.
In un’ansa di uno dei tanti fiumi attraversati un gruppo di pescatori è impegnato a tirare a riva una rete a sciabica.
Arriviamo a Danang verso le 16.00; al centro della piazza antistante la stazione si pavoneggia una bella e vecchia locomotiva a vapore.
Prima di scendere verso sud a Hoi An, ci fermiamo al museo Cham di Danang. Costruito dai francesi nel 1915 custodisce tutto quello che è stato possibile recuperare dai siti cham. Sono quasi tutte sculture di arenaria che testimoniano l’origine indù del popolo cham come i linga e le immagini di Shiva e Ganesha e la successiva influenza del buddismo.
Ad Hoi An alloggiamo al Thien Thanh Hotel, 6,5 dollari a persona per due notti.

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